YOUTH CODES_ Punk in mostra a Matèria gallery, Roma
Matèria
Via Tiburtina 149, Roma – www.materiagallery.com
YOUTH
CODES
18.03.2016 –
28.04.2016
a cura di Gianpaolo
Arena e Niccolò Fano
K A R E N K N O
R R & O L I V I E R
R I C H O N
P U N K
S
ANDREAS WEINAND
COLOSSAL
Y O U T H
VERNISSAGE
18.03.2016 – 19:00
In occasione delle
celebrazioni per i 40 anni dalla nascita del punk,
che a Londra si svilupperanno in un fitto calendario di eventi raccolti sotto
il comune denominatore di PunkLondon (www.punk.london), la galleria Matèria è lieta di presentare la mostra
Youth Codes, a cura di Gianpaolo
Arena e Niccolò Fano, che inaugurerà negli spazi di via Tiburtina 149, a Roma,
il prossimo 18 marzo alle ore 19:00.
“Siate infantili, siate irresponsabili, siate ogni cosa
questa società detesta”.
Con queste parole
fomentava la rivolta Malcolm McLaren, il grande manovratore e carismatico
agitatore dell’adrenalinica avventura del movimento inglese, nonché manager dei
mitici Sex Pistols che proprio nel 1976 pubblicano il loro primo singolo “Anarchy
in the UK”. E mentre il punk imponeva la riaffermazione dell’adolescenza
all’interno della cultura, declinata in rabbia distruttiva, in frustrazione, in
disincanto, il suo punto di esplosione ha coinciso con quel momento della
storia della musica uguale a nessun altro: arrabbiato, ribelle, rumoroso,
geniale.
L’esposizione si compone
di due corpus d'immagini, che a distanza di dieci
anni l'uno dall'altro, analizzano le radici e gli sviluppi di questo fenomeno culturale e di costume, che continua a propagare
la sua onda nel tempo.
Nella prima serie: Punks,
raccolta nel libro pubblicato da
Gost Book nel 2014, Karen Knorr e Olivier Richon
hanno documentato la scena punk
londinese emergente
attorno agli storici clubs Roxy
di Covent Garden e Global
Village di Charing Cross tra il 1976 e il 1977, seguendo un
approccio
talvolta più formale rispetto ad altri lavori
dedicati alla cultura punk,
con l'intento di evidenziarne i
simboli e renderla così più
leggibile. Per questo le
immagini sembrano più intime e
dirette, quasi unassaggio
di un mondo ancora clandestino con i
propri codici di
comportamento e di appartenenza.
Gli autori, ancora studenti presso il Polytechnic of Central
London (oggi Università di Westminster) all'epoca degli
scatti, condividono il loro fascino per le
sottoculture fiorenti della città e cercano un confronto diretto con i soggetti
ritratti, affermando dichiaratamente la loro presenza con un approccio
esplicito e formale, non celato, dove ambientazioni statiche e pose ricercate
sono gelate in un infinito istante dall’uso del flash.
Oltre alle più note
eroine della scena musicale come Ari Up, Laura Logic, Palmolive, Poly Styrene e
Siouxsie Sioux, i soggetti ritratti sono giovani comuni, fans, frequentatori di
concerti e sale da ballo, individui annoiati o aggressivi, figure irriverenti e
furfanti dickensiani, protagonisti forti e vulnerabili nello stesso tempo,
annichiliti o sfrontati.
Le stampe originali in
bianco e nero, inizialmente presentate alla Photographers’ Gallery di
Londra nel 1978 sono state esposte nel 2012, nella retrospettiva Another
London presso la Tate Britain.
La serie Colossal Youth del fotografo
tedesco Andreas Weinand, nativo di Rheine
in Westphalia, appartiene invece al
decennio
successivo. Nelle straordinarie
mmagini che
compongono la serie, siamo investiti
e attratti
da un rapido susseguirsi di suoni,
colori,
oggetti, azioni che colpiscono
vivamente i
sensi e la fantasia.
Uno studio sul lato profondo della ribellione
adolescenziale ambientato a Essen
(Germania), tra il 1988-1990. I giovani,
ritratti
con onestà e schiettezza, esprimono rabbia,
gioia, abbandono, trasporto, rassegnazione e
sono colti nei rituali di gruppo mentre festeggiano, litigano, bevono, dormono,
si innamorano, fino a diventare madri e padri pure loro, come Melanie e
Günther per la piccola Fee. Immagini intime, colte in stanze
disordinate e sporche o in paesaggi aperti e puri. Weinand, con lo sguardo di
un osservatore esterno, attraverso un lungo percorso di avvicinamento empatico
con i soggetti, coglie il lato antropologico e comunitario delle situazioni. In
modo diaristico, con uno stile e una forma estetici ed espressivi, l’autore
rivela e svela i codici autodistruttivi, dissacratori, effimeri rivelatori di
stati esistenziali transitori, irrequieti, impulsivi, trasmettendo
l’eccitazione incendiaria e profetica di giovani liberi e vitali, la labile
speranza della visione, l’esplorazione febbrile e nevrotica dei sensi e
l’eccesso nella scoperte e il desiderio incerto di (un) domani. Tutte le immagini sono state pubblicate nella monografia Colossal Youth da Peperoni Books, nel
2011.
La mostra YOUTH CODES
sarà visitabile fino al 28 aprile 2016, dal martedì al sabato, dalle 11:00
alle 19:00.
Per informazioni: contact@materiagallery.com
Ufficio Stampa:
Zena_press press@zena.works
BIOGRAFIE AUTORI
Nata a Francoforte sul
Meno, in Germania, e cresciuta a San Juan, Porto Rico, nel 1960, Karen Knorr
ha studiato presso l'Università di
Westminster di Londra, dove ha sviluppato la sua ricerca fotografica, che
s'inserisce nel campo degli studi culturali e delle teorie cinematografiche
concernenti le “politiche della rappresentazione” relative alle correnti emerse
durante la fine del 1970 e l'inizio degli anni'80. Il lavoro di Karen si
sviluppa attraverso un dialogo critico e giocoso con la fotografia
documentaria, utilizzando diverse strategie visive e testuali per esplorare la
materia scelta che spazia dalla famiglia agli stili di vita, fino all'interesse
per gli animali e la loro rappresentazione nel contesto museale. Karen ha
insegnato, esposto le sue opere e tenuto conferenze a livello internazionale,
nonché presso la Tate Britain, la Tate Modern, l'Università di Westminster, la Goldsmith
University, Harvard e The Art Institute of Chicago.
Attualmente è docente di Fotografia presso l'Università per le Arti Creative a Farnham, Surrey.
Olivier Richon è nato a Losanna, in
Svizzera, nel 1956. Ha studiato al Politecnico
di Londra, dove ha collaborato con Karen Knorr per la serie Punks. La sua pratica fotografica e la
sua produzione bibliografica propongono un'indagine e, al contempo, una
celebrazione dell'artificio delle rappresentazioni, tra cui una nuova
interpretazione del genere della natura morta e una riflessione sull'oggetto
come segno. Utilizza una fotocamera di grande formato per citare altri generi e
altre immagini, anche usando gli animali come tema ricorrente che integra
all'immobilità degli oggetti. La sua pratica fotografica si trova all'interno
di una nozione contemporanea di allegoria che considera le immagini come uno
script e un rebus, dove il significato e segni sono stratificati. Richon ha
collaborato con l'École nationale
supérieure des Arts Décoratifs, il gruppo di ricerca Finzioni e Interazioni
presso la Sorbonne di Parigi, l'Art
Institute di Chicago, la Braunschweig
Kunsthochschule, la Fondazione
Fotografia di Modena ed è stato curatore per l'edizione 2012 dei Rencontres d'Arles. Ha insegnato studi
fotografici presso la Scuola d'Arte Derby
e presso l'Università di Westminster;
è attualmente direttore del dipartimento di fotografia al Royal College of Art di Londra.
Andreas Weinand, nato nel 1958
nel Reno/Westfalia, è un fotografo con base a Berlino. Ha studiato fotografia
all’Università GHS di Essen (Folkwang).
La sua fotografia è innanzitutto impegnata nella ricerca di identità personali.
Per 30 anni Andreas Weinand ha
sviluppato la sua ricerca artistico-documentaria in equilibrio fra commissioni
e produzioni indipendenti nei contesti dei media e dell’arte. Il suo lavoro è
in relazione con la questione dell’individualità dell’essere umano ed esplora
la connessione tra le personalità individuali e la società in cui si trova a
confrontarsi. I progetti fotografici di Weinand sono stati esposti in numerosi
musei e gallerie, quali: Brandts Museet
for Fotokunst (Odense, Danimarca), Contretype
(Bruxelles, Belgio), Gallery 44 (Toronto,
Canada), Gallery Fotoimage (San Pietroburgo,
Russia), Museum für Photographie (Braunschweig, Germania). Il suo lavoro è
presente in importanti collezioni pubbliche, tra cui: Archivio Bauhaus in Germania, Brandts
Museet for Fotokunst in Danimarca; Contretype
in Belgio, Ruhr Museum e Folkwang Museum,sempre in Germania, a
Essen. Oltre alla fotografia artistica, Weinand ha realizzato diversi progetti
su commissione con istituzioni, aziende e magazine. Il suo lavoro è confluito
in diverse pubblicazioni, tra cui: The
Good Earth (Peperoni Books,2013), Colossal
Youth, (Peperoni Books, 2011), Stadt Land Mensch (KuK Monschau, 2009).
Irene Giusepponi 3402621069
Claudia Castellano 3336174855
Pubblica:
Massimo Nardi