Nell'ambito di Rome Art Week, la settimana dell'arte contemporanea a Roma, Spazio Menexa espone le opere di Angelo Marinelli che fa delle sue fotografie dei veri e propri quadri.
L'artista propone uno sguardo su una Roma del futuro presa ad icona del processo di disillusione dalla società moderna, Roma che abbandonata a se stessa restituisce l'immagine di una città, ricca di controsensi, in bilico tra l'essere urbana e rurale.
Le immagini che Angelo Marinelli ci mostra sono il racconto di una città che improvvisamente si trova quasi completamente disabitata, abbandonata a se stessa e ai pochi rimasti. Una città che non avendo più senso di esistere come Urbe e come metropoli inizia a subire, nell'abbandono, un processo di trasformazione; quasi come risposta al bisogno del cittadino che va via di
tornare ad una vita fatta di cose semplici e naturali, ad una vita rurale.
Quasi altrove vuole essere la documentazione di una Roma del futuro, deserta e dove il monumento e l'architettura ridiventano pietra, cemento e polvere senza alcuna valenza storica o stilistica.
Il progetto Quasi Altrove è stato finalista del premio Under 40 indetto da Fondazione Modena ed è appena rientrato dall'Istituto Italiano di Cultura di San Paolo. Nel lavoro in mostra allo Spazio Menexa l'occhio di Angelo Marinelli è capace di ritrovare la bellezza attraverso un altro modo di vedere la realtà, riaccendendo quel gusto per l'enigma nascosto dietro le cose quotidiane. La sua ricerca ha qualcosa di omerico a cui si aggiunge una discreta dose di malinconia, ciò trasforma ogni fotografia in un ambiente metafisico fermo nella memoria ed anzi è proprio quest'ultima che auto-generandosi nella mente dello spettatore assorbe la visione facendola propria.
La mostra verrà inaugurata il 28 ottobre e rimarrà in visione fino al 18 novembre, è la sesta mostra che rientra nel progetto Salto_nel_buio di Spazio Menexa, un progetto che “affronta la condizione che l'individuo si trova ad affrontare oggigiorno e la sensazione che dà la situazione mondiale di una totale incertezza nel futuro”. Marinelli indaga il futuro elaborando ciò che la struttura della città ci comunica senza la presenza umana, ma potrebbe sopravvivere questa struttura senza manutenzione e lasciando che la natura si riappropri del territorio inglobando ed ingoiando la testimonianza del passaggio dell'uomo?
Rimaniamo a Roma ma Quasi altrove, un posto che comunque mantiene la propria identità e con forte personalità determina la propria esistenza e la propria realtà.
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