L’ITALIA DI MAGNUM. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin
A cura di Walter Guadagnini con Arianna Visani
Comunicato stampa
La nuova stagione espositiva di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia si apre giovedì 3 marzo con L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin, una straordinaria carrellata di oltre duecento immagini che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi 70 anni. Visitabile fino al 21 maggio, la mostra, curata dal neo-direttore Walter Guadagnini con la collaborazione di Arianna Visani, vuole celebrare anche il settantesimo anniversario della nascita di Magnum, partner ufficiale di Camera sin dalla sua fondazione. Venti sono gli autori chiamati a raccontare eventi grandi e piccoli, personaggi e luoghi dell’Italia dal dopoguerra a oggi, in un affascinante intreccio di fotografie celeberrime e di altre meno note, di luoghi conosciuti in tutto il mondo e di semplici cittadini, che compongono il tessuto sociale e visivo del nostro paese. Introdotta da un omaggio ad Henri Cartier-Bresson e al suo viaggio in Italia negli anni Trenta, la mostra prende avvio con due serie strepitose, una di Robert Capa, dedicata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, che mostra un paese in rovina, distrutto da cinque anni di conflitto, e una di David Seymour, che nel 1947 riprende invece i turisti che tornano a visitare la Cappella Sistina: l’eterna bellezza dell’arte italiana che appare come il segno della rinascita di un’intera nazione. L’esposizione, organizzata per decenni, prosegue con le immagini di Elliott Erwitt, René Burri e di Herbert List: il primo racconta Roma, le sue bellezze e le sue contraddizioni con lo sguardo affettuosamente ironico che lo ha reso famoso; il secondo ci porta all’interno della storica mostra di Picasso del 1953 a Milano, un evento indimenticabile per la cultura italiana, che tornava a confrontarsi con i grandi miti della contemporaneità; il terzo infine, con una serie di scatti strepitosi, porta lo spettatore all’interno di Cinecittà, dove stava nascendo la “Hollywood sul Tevere”, che tanta fama porterà all’Italia nel decennio successivo. Un decennio che in mostra è raccontato da tre figure forse meno conosciute ma non per questo meno interessanti della storia della fotografia e di Magnum: Thomas Hoepker, che presenta tre immagini del trionfo di Cassius Clay (poi Mohamed Alì) alle Olimpiadi di Roma del 1960, Bruno Barbey, che documenta i funerali di Togliatti, figura centrale della politica italiana, e non solo, figura amata dal popolo al di là del giudizio che ne darà poi la storia, e Erich Lessing, con un servizio che riporta direttamente ai tempi del “boom” economico, con una carrellata sulla spiaggia di Cesenatico, con i suoi riti e i suoi miti. Cambia il clima negli anni Settanta e Ferdinando Scianna racconta il passaggio tra i due decenni attraverso le immagini di una Sicilia sempre uguale e sempre mutevole, Leonard Freed riprende frammenti dello storico referendum sul divorzio che cambiò per sempre la società italiana, mentre Raymond Depardon presenta una delle sue serie più struggenti, quella sui manicomi, realizzata nel momento in cui la Legge Basaglia, che ne prevedeva la chiusura, segnava un altro grande passo del costume nazionale. Una decina di fotografie ancora realizzate da Scianna aprono gli anni Ottanta: sono le immagini di un Berlusconi in versione imprenditore di successo, appena prima della discesa in politica, immagini illuminanti sul rapporto tra potere e immagine a partire da quel momento storico. Ma il decennio è anche quello della definitiva affermazione del turismo di massa nel nostro paese: la grandi fotografie di Martin Parr colgono genialmente il contrasto tra la bellezza dei luoghi e il cattivo gusto dei nuovi visitatori, con effetti di mirabile comicità. Patrick Zachmann invece racconta la Napoli della camorra, prima di “Gomorra” ma con la stessa intensità: un documento crudo, la faccia nascosta (nemmeno troppo) dell’Italia da bere del decennio.
Nell’ultima, grande sala di Camera si arriva infine alla contemporaneità: gli anni Novanta e Duemila sono come un viaggio tra i nostri ricordi più recenti e le nostre vicende attuali: Alex Majoli racconta le discoteche romagnole di allora e di oggi, in un lavoro concepito appositamente per questa occasione; Thomas Dworzak ci riporta alle drammatiche giornate del G8 di Genova, Peter Marlow all’ancor più tragica vicenda della guerra nella ex Jugoslavia, narrata dagli occhi dei soldati americani su una portaerei al largo delle coste italiane; Chris Steele Perkins torna invece in Vaticano – presenza costante nella mostra in quanto presenza costante nella storia e nella cronaca d’Italia – per raccontare questa volta un aspetto letteralmente giocoso, il torneo di calcio tra religiosi “Clericus Cup”, quasi un’anticipazione delle immagini surreali di “The Young Pope”. Paolo Pellegrin chiude la sala e il decennio, con le immagini della folla assiepata in Piazza San Pietro nella veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II e con quelle di un’altra folla, quella dei migranti su un barcone, tragico segnale dell’attualità. Uscendo dall’ultima sala, il visitatore incontra infine la grande, straordinaria sequenza di immagini di Mark Power dedicate ai luoghi simbolo della cultura italiana, da Piazza San Marco alla Basilica di San Petronio a Bologna, dal Museo del Cinema di Torino al Duomo di Milano, appartenenti alla collezione di Intesa Sanpaolo, capolavori dell’architettura e dell’ingegno italiano, che costituiscono l’identità primaria del nostro paese, che a loro volta diventano soggetto per la realizzazione di autentici capolavori fotografici.
Nell’ultima, grande sala di Camera si arriva infine alla contemporaneità: gli anni Novanta e Duemila sono come un viaggio tra i nostri ricordi più recenti e le nostre vicende attuali: Alex Majoli racconta le discoteche romagnole di allora e di oggi, in un lavoro concepito appositamente per questa occasione; Thomas Dworzak ci riporta alle drammatiche giornate del G8 di Genova, Peter Marlow all’ancor più tragica vicenda della guerra nella ex Jugoslavia, narrata dagli occhi dei soldati americani su una portaerei al largo delle coste italiane; Chris Steele Perkins torna invece in Vaticano – presenza costante nella mostra in quanto presenza costante nella storia e nella cronaca d’Italia – per raccontare questa volta un aspetto letteralmente giocoso, il torneo di calcio tra religiosi “Clericus Cup”, quasi un’anticipazione delle immagini surreali di “The Young Pope”. Paolo Pellegrin chiude la sala e il decennio, con le immagini della folla assiepata in Piazza San Pietro nella veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II e con quelle di un’altra folla, quella dei migranti su un barcone, tragico segnale dell’attualità. Uscendo dall’ultima sala, il visitatore incontra infine la grande, straordinaria sequenza di immagini di Mark Power dedicate ai luoghi simbolo della cultura italiana, da Piazza San Marco alla Basilica di San Petronio a Bologna, dal Museo del Cinema di Torino al Duomo di Milano, appartenenti alla collezione di Intesa Sanpaolo, capolavori dell’architettura e dell’ingegno italiano, che costituiscono l’identità primaria del nostro paese, che a loro volta diventano soggetto per la realizzazione di autentici capolavori fotografici.
Un programma di incontri serali approfondirà i temi della mostra L’Italia di Magnum e consentirà al pubblico di incontrare i protagonisti della fotografia nazionale e internazionale.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, edito da Silvana Editoriale.
Si ringraziano la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Intesa Sanpaolo per i prestiti delle opere dalle loro collezioni.
La mostra L’Italia di Magnum si inserisce nell’ambito delle celebrazioni del settantesimo anniversario di Magnum Photos: mostre, pubblicazioni ed eventi da Brescia a Cremona, fino a Parigi e New York, per tutto il 2017.Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
pressoffice@camera.to
Informazioni pratiche
L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin
A cura di Walter Guadagnini con Arianna Visani
Dal 3 marzo al 21 maggio 2017
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino
www.camera.to |camera@camera.to
Orari di apertura (Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura)
Lunedì 11.00 – 19.00
Martedì Chiuso
Mercoledì 11.00 – 19.00
Giovedì 11.00 – 21.00
Venerdì 11.00 – 19.00
Sabato 11.00 – 19.00
Domenica 11.00 – 19.00
Biglietti
Intero: €10
Ridotto: €6 fino a 26 anni e over 70.
Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Possessori del biglietto di ingresso di: Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, Touring Club Italiano, Forte di Bard, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE, iscritti Enjoy.
Gratuito: bambini fino a 12 anni, possessori della Torino+Piemonte Card e iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Visite guidate
Sabato e domenica alle h.17.00 (senza prenotazione).
Biglietto intero + visita guidata: €12
Biglietto ridotto + visita guidata: €8
Per gruppi di oltre 10 persone è richiesta la prenotazione della visita guidata scrivendo a didattica@camera.to.
Pubblica Massimo Nardi