TRANSITO DELL’ARGONAUTA Omaggio a Mimmo Conenna
TRANSITO DELL’ARGONAUTA
Omaggio a Mimmo Conenna
Omaggio a Mimmo Conenna
venerdì 4 maggio dalle ore 17:00 alle ore 23:30
Edicola RaRa
via de Cristoforis, centro storico, 70038 Terlizzi
Massimo Bignardi
La memoria è immaginazione, questo secondo il punto di vista
ereditato dal pensiero di Bergson. Il ricordo di Mimmo Conenna, a venti anni
dalla sua scomparsa è, per noi amici, l’insieme di immagini che legano la sua
esperienza creativa, l’universo di frammenti della realtà ricomposti nelle
forme di oggetti carichi di ironia, alla sua figura. Mimmo rimane per noi
l’artista che amava la vita e la sua terra, la Puglia.
L’Argonauta Conenna transita con la sua nave spaziale e
attraversa il luogo delle sue origini. La latta stampata ci porta nelle trame
di una narrazione fatta di doppi sensi, di analogie tra segno e forma, di
giochi di parole: sullo sfondo, rifacendoci a Freud,
v’è l’energia catartica del motto di spirito che conferisce al riso il senso di
svuotamento emozionale che libera l’inconscio.
Con Mimmo il pensiero va al gruppo di giovani che,
negli anni ottanta, intorno a lui diedero vita, a Bari, all’esperienza della
Cooperativa. È stato uno spazio di creatività contagiosa; un luogo di mostre,
di dibattiti, di progetti, di partecipazione, energia di una generazione che si
è fatta testimone di un tempo d’incertezze. Paolo, Teo alfieri ai lati della
scacchiera, dialogavano in diagonale con gli altri pezzi degli scacchi: artisti
che ho imparato, nel tempo, a conoscere grazie a lui, l’Argonauta. Aveva messo
su una vera propria enclave, dal perimetro irregolare, incastrata nel cuore di
una scena culturale, quella barese, che, nella stagione fertile dell’Expo Arte,
dialogava alla pari con altre realtà nazionali.
A vent’anni dalla sua partenza l’Argonauta ha
ripreso l’elmo, indossato i suoi amati Ray-Ban ed ha lasciato la cella
dell’universo galattico, per far ritorno nella realtà delle cose. In quella
realtà che vive sul margine tra le immagini calcificatesi nella nostra
coscienza e il corpo concreto delle sue opere.
La navicella sosterà, non a lungo, nello spazio
dell’Edicola Rara: come gli argonauti ci prepariamo a partire verso nuove terre
dell’immaginazione.