Civita Cinema 2018 #arte contemporanea: MUSTAFA SABBAGH E COSIMO TERLIZZI a cura di Davide Sarchioni e Isaco Praxolu Civita di Bagnoregio _ 23/24 giugno 2018 _ h. 11:00:00
Civita Cinema, a Bagnoregio dal 19 al 24 giugno, trasforma per una settimana il borgo della Tuscia nel set di un festival innovativo - diretto da Vaniel Maestosi e Glauco Almonte - che presenta la capacità del cinema di unire insieme ogni tipo di arte: fotografia, immagine, regia, recitazione, doppiaggio, montaggio, sceneggiatura e scenografia. In programma proiezioni, eventi speciali, presentazioni, anteprime, incontri con personalità quali, tra le altre, Giuseppe Tornatore, Fulvio Lucisano, Enrico Lucherini.
A partire da questa edizione 2018 Civita Cinema è anche Arte Contemporanea, il 23 e il 24 giugno a Palazzo Alemanni alle ore 11.00, con una sezione a cura di Davide Sarchioni e Isaco Praxolu, dedicata a due importanti artisti della scena italiana e internazionale: Mustafa Sabbagh e Cosimo Terlizzi, che sono stati invitati a parlare degli aspetti della loro ricerca legati all'utilizzo del video, presentando un loro lavoro appositamente selezionato.
Comunicato stampa
2° CIVITA CINEMA
Arte Contemporanea
a cura di Davide Sarchioni e Isaco Praxolu
con
Mustafa Sabbagh | Cosimo Terlizzi
23 - 24 giugno 2018
ore 11.00
Palazzo Alemanni
Piazza San Donato, Civita di Bagnoregio VT
Civita Cinema, a
Bagnoregio dal 19 al 24 giugno, trasforma per una settimana il borgo della
Tuscia nel set di un festival innovativo - diretto da Vaniel Maestosi e Glauco
Almonte - che presenta la capacità del cinema di
unire insieme ogni tipo di arte: fotografia, immagine, regia, recitazione,
doppiaggio, montaggio, sceneggiatura e scenografia. In programma proiezioni,
eventi speciali, presentazioni, anteprime, incontri con personalità quali, tra le
altre, Giuseppe Tornatore, Fulvio
Lucisano, Enrico Lucherini.
A partire da questa edizione 2018
Civita Cinema è anche Arte Contemporanea, il 23 e il 24 giugno
a Palazzo Alemanni alle ore 11.00, con una sezione a cura
di Davide Sarchioni e Isaco Praxolu, organizzata in
collaborazione con TerraMedia e LaDI. Art e dedicata a due importanti
artisti della scena italiana e internazionale, Mustafa Sabbagh e Cosimo
Terlizzi, che sono stati invitati a parlare degli aspetti della loro
ricerca legati all'utilizzo del video, presentando un loro lavoro appositamente
selezionato.
Mustafa Sabbagh, nato ad
Amman (JOR) nel 1961, vive in Italia. Sabbagh concentra la sua ricerca
nell’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte,
attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle -
diario dell’unicità individuale. Armonia dell’imperfezione, indagine
psicologica e studio antropologico attraverso la costruzione dell’immagine,
sono gli stilemi che Sabbagh trasferisce con disinvoltura dalle pagine
patinate, agli spazi dei musei e delle gallerie più famosi del mondo.
Le sue opere sono presenti in
numerose pubblicazioni accreditate internazionalmente (tra cui “Faces – the 70
most beautiful photography portraits of all time”), in monografie sold-out (tra
cui “About Skin”, ed. Damiani, acquisita all’interno della biblioteca di libri
d’arte della Tate Gallery, Londra), e in molteplici collezioni permanenti, in
Italia e all’estero - inclusa la storica Collezione
Arte Farnesina, e l’acquisizione
di un suo intero progetto nella collezione permanente di arte
contemporanea del MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma).
Ad oggi Mustafa Sabbagh è stato
riconosciuto, da uno storico dell’arte e della fotografia quale Peter
Weiermair, come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo, ed uno dei 40
ritrattisti di nudo - unico italiano - tra i più rilevanti su scala
internazionale.
Sabbagh partecipa a Civita Cinema
sabato 23 con "anthro-pop-gonia", un lavoro del 2015 in cui
“le memorie di identità culturali smottano, si ibridano: nei video di anthro-pop-gonia
alcune figure del Mito - Leda, Ares, il Minotauro - si metamorfizzano in abiti
e fisionomie contemporanei (è il filo conduttore di un artista quale Matthew
Barney), spostando sul versante del perturbante un'impeccabile eleganza glam”
(La Repubblica, 2016, recensione a cura di Sergio Troisi).
Cosimo Terlizzi, (1973,
Bitonto) è un artista italiano con sede in Svizzera. Dalla metà degli anni '90
sviluppa le sue opere attraverso l'uso di diversi media, dalla fotografia alla
performance e al video d'arte. Ha anche realizzato cortometraggi e documentari
che sono stati presentati in molti festival internazionali. L'essere umano in
relazione con il suo ambiente e la ricerca dell'identità rimangono il suo principale
soggetto di indagine.
Le sue opere sono state esposte in musei e
gallerie come il Centre for Contemporary Art di Varsavia, la Galleria di Arte
Moderna di Bologna, la Fondazione Merz di Torino, la Galleria Civica d'Arte
Contemporanea di Trento, il MACRO di Roma, il Museo Nazionale di Wroclaw in
Polonia, Galerie C a Neuchâtel.
I suoi film sono stati proiettati in festival
come il Rotterdam Int. Film Festival, Torino Film Festival, International Film
Festival di Roma, London International Documentary Festival, International
Prize for Mediterranean Documentary and Reportage di Marsiglia, Les Rencontres
Internationales Paris / Berlin e Internationale Kurzfilmwoche di Regensburg.
“Murgia three episodes”, è stato uno dei più
premiati film documentari indipendenti in Italia. Tre focus sono stati
recentemente dedicati al suo lavoro, nel 2011 al Festival Internazionale del
Nuovo Cinema di Pesaro, nel 2012 a Careof a Milano e nel 2013 ai Cantieri
Culturali alla Zisa di Palermo.
Nel 2017 realizza con Buena
Onda (casa di produzione di Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Viola
Prestieri) il suo primo lungometraggio di fiction, Dei.
Terlizzi partecipa a Civita
Cinema domenica 24 con “S.N. via
Senza Nome casa Senza Numero”, un film a episodi del 2008 “che vede Cosimo
Terlizzi impegnato ogni anno a raccontare in riprese di pochi minuti, i
cambiamenti della sua Bitonto e dei parenti che lì vivono, crescono ed
invecchiano, contestualizzati in un paesaggio che ha ceduto il passo
all’assenza di identità: quello dei campi brulli e dell’asfalto che ha rubato
lo spazio alla terra. Il vissuto dell’artista è rappresentato attraverso il
filtro della vita altrui”. (cit. Luca Cordoni)
Massimo Nardi