Si apre il sipario al Festival della cultura poetica con la mostra personale di Franco Cortese per “Notti di Poesia”



“Notti di Poesia” giunta alla decima edizione, un progetto organizzato dall'Associazione Officine del SUD apre il sipario con la personale di Franco Cortese dal titolo
 "Geometrie Madi"
 a cura di Massimo Nardi
Interverrà Mirella Casamassima 
performance ai flauti di Vincenzo Mastropirro
vernissage 12 luglio 2018 ore 20.30 
aperta fino al 29 luglio
Pinacoteca Civica "Miani Perotti" Palazzo Marchesale
Cassano delle Murge (BA)
  

“TERRA E ACQUA”. Performance poetica a cura di Iula Marzulli
 (Associazione per le arti e la cultura "Alauda").
 alle ore 22.00  nella Piazzetta Vincenzo Ruffo




Torna "Notti di Poesia” manifestazione coordinata da Giovanni Brunelli - Festival della cultura poetica - nel centro storico  di Cassano delle Murge (Bari). Quattro serate dedicate  alla poesia, all'arte, alla cultura in tutte le sue forme . Quattro... Notti di Poesia,laboratori, concorsi fotografici e mostre arricchiranno il programma.



 Testo  in catalogo di Mirella Casamassima

Franco Cortese Non esprimere, non rappresentare, non significare…Franco Cortese,dal 2004 a oggi, è il massimo esponente del Movimento Madi in Puglia e tra i più interessanti a livello internazionale.

La sua lunga attività artistica lo vede prima pittore figurativo, poi artefice di composizioni plastiche polimateriche con attenzione ai materiali e ai simboli del genius loci. Grandi strutture, degli anni ’80, ispirate al pendolo, hanno in sé già vocazioni geometriche, ma con aperture spazio temporali in cui il movimento e la vibrazione offrono svariate possibilità percettive.

Poi, nel 2004, la “folgorazione” Madi, l’astrazione come metodo e rigore del progetto, tautologia di segni, grammatica e sintassi delle forme da cui è escluso qualsiasi riferimento simbolico, psicologico, gestuale o naturalistico, qualsiasi utilità pratica,  pittura-scultura nello spazio.

Il Movimento Madi, nato nel 1946 in Argentina grazie all’artista uruguaiano Carmelo Arden Quin, raccoglieva in sè tante istanze dell’Avanguardia del novecento, in particolare le poetiche dell’Astrazione, dal Suprematismo al Costruttivismo, da Kandinsky a Mondrian, da Malevic a Tatlin, a Rodcenko, MoholyNagy, Gabo e Pevsner, fin quasi allo Spazialismo di Fontana e al Minimalismo americano degli anni ’50.

Arden Quin nel Manifesto scriveva ..Liberarsi dalla prigionia del rettangolo. Liberarsi dalla forma quadro per una geometria del poligono, delle forme oblique, curve, concave e convesse. Liberarsi dalla cornice per i coplanar, piani articolati in movimento lineare, circolatorio o traslato…

E quindi libere forme nello spazio in dialogo con l’ambiente, materiali polimaterici, dal legno dipinto al plexiglas, al vetro alle plastiche, al ferro, ai metalli, laddove la scultura si fonde con la pittura e viceversa, lo spazio entra nella forma e viceversa,  in una circolarità di intenti e poetiche.

Ancora Arden Quin…Per di più Madi libera e dà altro corso alla plastica cromatica,  crea monocromi formali, gli unici che hanno un vero significato, perché inseriti in un poligono inventato; usa il bianco e il nero, riproduce le strutture dei colori primari, può creare, e perché no, con i complementari, con i colori vivi, con le terre, da ciò si può derivare tutta la gamma cromatica. Il che lascia assoluta libertà di invenzione .

Le nostre leggi sono la geometria, i poligoni regolari e irregolari, liberi nello spazio, la nitidezza dei colori e il gioco estetico, il dinamismo e l’articolazione..

Non esprimiamo nulla, Non rappresentiamo nulla, Non simboleggiamo nulla , Noi creiamo la cosa nella sua sola presenza, nella sua sola immanenza. La cosa è nello spazio e nel tempo. Esiste.

Franco Cortese ha fatto suoi, in buona parte, questi principi, assumendo una coscienza poligonale e una libertà nel rigore che lo porta a creare infinite forme geometriche in un infinito gioco di pieni e vuoti, concavi e convessi, direzioni oblique, curve o rette, quasi controrilievi, memori delle strutture costruttiviste di Tatlin.

Concavo-convesso, forme sfaccettate e  poligonali, angolazioni acute e convesse, assottigliamenti e appiattimenti, ispessimenti e allargamenti, incastri e nodi tensivi.

Ogni forma ha il suo colore, colore sempre monocromo, opaco, materico, privo di sfumature, scevro da ogni intervento emozionale ed emozionato.

Grande importanza ha poi la luce:  le ombre create dalle sagome o dalle pieghe del materiale , intervengono, generando spessori, vuoti, movimenti, vibrazioni, espansioni nello spazio.

Il ferro si piega come un tessuto. Onde e pieghe. Come un Origami giapponese. La carta che si piega e si ripiega, senza tagli, creando figure e forme svariate e complesse.  Ricorda, infatti, Bruno Munari,  in Fantasia, che uno degli aspetti della creatività è il cambio di materia, dal soft all’ hard, e viceversa, dal morbido al rigido, dalla leggerezza alla solidità, dalla carta al ferro, generando percezioni stranianti nel simulare  materiali diversi dalla texture originaria.  Del  resto le applicazioni da Origami al design sono note, dalle posate di TakizawaTsuyoshi in plastica per Guzzini agli splendidi abiti di IsseyMiyake in cui il tessuto ha mille pieghe da origami grazie ad una raffinatissima tecnica di struttura tessuto-carta pieghettato.

Così Cortese piega il ferro come la carta,  rendendolo duttile e giocoso nelle infinite varianti del colore monocromo.

A volte, uno stesso colore, spesso il nero, può avere svariati toni in cui ciascuno sottolinea la rotazione delle forme che si estendono virtualmente nello spazio in infinite direzioni prospettiche. Questa appare una ricerca che, in parte, ricorda quell’azzeramento espresso nei Black Painting di Ad Rheinard, nero su nero, superamento, a sua volta, del Quadrato nero su fondo bianco di Malevic.

 Perché il nero realizza l’idea di un’arte pura e sublime, ripiegata su se stessa, scevra da contenuti narrativi ed emotivi, perché il nero non lascia spazio ad interpretazioni, ad ambiguità, è neutro nell’assorbire e nel rimandare, non è forma, non è colore, non è passione, è il vuoto, fisico e logico, matematico, è lo zero…

Ferri zincati, ferri grafitati, ferri dipinti, così le opere di Cortese, si offrono in mostra. Nastri o pieghe, triangoli, trapezi, semicerchi, si snodano nello spazio, neri, verdi , rossi e blu, mostrando l’opaco e il traslucido, il vuoto e il pieno, il  retro e il verso, l’interno e l’esterno, il concavo e il convesso, contrari, opposti, in movimento e mutazione continua, in perenne dialogo, sottolineando il mutevole, il divenire, l’inconoscibile.


“Notti di Poesia” si svolge in collaborazione con l’Associazione “I Presidi del Libro” di Cassano, Pro Loco “La Murgianella” e la web-community “Inchiostro di Puglia”, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Puglia, il Comune di Cassano delle Murge,  e le Associazioni “Cuore della Puglia”, “Murgia Enjoy” e Fotoclub Murgia, “No More Difesa Donna”, “Al bosco sonoro”, “Nicolaus”.