Agrigento, Ippolito e Fedra tornano in Cattedrale Tra mito e storia il racconto a lieto fine di 55 anni di attesa
Agrigento, Ippolito e Fedra tornano in Cattedrale
Tra mito e storia il racconto a lieto fine di 55 anni di attesa
Agrigento ha trovato la forza e il coraggio di recuperare un progetto
culturale di ampio respiro che mette insieme mito, storia e attualità. Nel
centro storico di Girgenti, nel cuore del Distretto Turistico della
Valle dei Templi, a più di mezzo secolo dalla frana del ‘66, l’Arcidiocesi è
riuscita a riportare alla sede originaria quattro capolavori di epoca greca e
romana. Nella Cattedrale San Gerlando del XII secolo, rimessa in
sicurezza nel 2019, i suoi più preziosi tesori hanno ripreso il loro posto.
Nel Settecento, quando i viaggiatori del Grand Tour, dopo avere visitato la
Valle dei Templi, salivano al colle di Girgenti, scoprivano il patrimonio
custodito nella Cattedrale di San Gerlando e ne rimanevano ammaliati.Sculture,
bassorilievi, affreschi, intarsi riempivano i loro occhi. L'edificio
sacro era stato costruito da Gerlando di Besançon, nominato vescovo dal gran
conte Ruggero I d'Altavilla nel 1088. Erano gli anni della riconquista di
Agrigento dall'occupazione araba.
Trascorsero i secoli e tra quegli eletti dell’aristocrazia europea che si
misero in viaggio dal XVII secolo per perfezionare il loro sapere, c’era
anche Johann Wolfgang von Goethe.
«Credo di non aver mai veduto cosa più stupenda in fatto di bassorilievi, né
più perfettamente conservata», sono le sue parole di ammirazione.
Era rimasto, infatti, profondamente colpito dalla scultura dei sarcofagi e in
particolare, dal sarcofago di Ippolito e Fedra, testimonianza di quel primo
nucleo collezionistico, che costituiva il primo Museo dei Tesori della
Cattedrale.
I sarcofagi ammirati dai viaggiatori del Grand Tour sono stati studiati e
pubblicati da diversi studiosi.
Di particolare fascino è quello, dedicato al mito di Ippolito e Fedra (metà del
II secolo d.C.), storia struggente e tragica d’amore non corrisposto.
Il mito racconta che Fedra, sposa del re Teseo, s’innamorò follemente
di Ippolito, figlio di un precedente matrimonio del marito. Ippolito,
orgogliosamente vergine e dedito alla caccia e al culto di Artemide, la
respinse. Lei, umiliata, si uccise. Quando Teseo scoprì il cadavere e un
biglietto in cui la moglie accusava Ippolito, lanciò un anatema mortale nei
confronti del figlio. L’innocente Ippolito fu costretto a fuggire su un carro
con i suoi compagni: ma un toro mostruoso uscito dal mare fece imbizzarrire i
cavalli, il carro si ribaltò e il giovane morì.
Un altro sarcofago, di epoca romana (III sec. d.C.) è detto delle “donne
coronarie” perché vi sono rappresentate, oltre al defunto e due figure
alate, due donne impegnate nell’intreccio di corone d’alloro. Due sarcofagi di
età greca (V sec. a.C.) sono più semplici: uno, in marmo bianco
monolitico; l’altro, che si distingue per il coperchio, presenta
tracce di decori geometrici policromi sui bordi e a palmette sugli acroteri
centrali.
Con l'evento franoso del ‘66 il sarcofago di Ippolito e Fedra era stato
trasferito nella Chiesa di San Nicola, gli altri tre nel Museo Archeologico
Regionale. Con il progetto "Arkeo&Fede dalla Valle al
Colle" i sarcofagi sono tornati nella Cattedrale di San Gerlando unificando
così gli attrattori culturali del Grand Tour, con i percorsi dalla Valle dei
Templi al Colle di Girgenti, centro storico di Agrigento.
L'iniziativa è stata realizzata per le celebrazioni dei 2600 anni dalla
fondazione della Città, annullate a causa della pandemia.
Lo spazio espositivo è stato allestito con supporti multimediali che ne
agevolano la fruizione. Chi volesse ammirare questi tesori potrà farlo
prenotando la visita con l’associazione Ecclesia Viva. L’ Arcidiocesi di Agrigento
e l’Associazione Ecclesia Viva, con l’Assessorato al Turismo della Regione
Siciliana hanno sostenuto questo progetto per mettere in rete le testimonianze
provenienti dalla Valle con le testimonianze architettoniche e artistiche della
Città medievale. L'iniziativa ha avuto il sostegno anche del Comitato di
Agrigento 2020 per i 2600 anni di storia della città e del Distretto Turistico
Valle dei Templi.
PER INFO
siti web: www.museodiocesanoag.it; https://www.diocesiag.it/
email: museo@diocesiag.it
tel. 0922 490061- 40
Mob: (+39) 327.7549152
Ticket visite (solo su prenotazione)
Cumulativo € 6.00 - Chiesa di Santa Maria dei Greci, Cattedrale (interno +
Torre e Lettera del Diavolo della Venerabile suor Maria Crocifissa, al secolo
Isabella Tomasi di Lampedusa, la Beata Corbera del "Gattopardo"), +
Sarcofagi, Spazio per le esposizioni temporanee) e Museo Diocesano
Ridotto (ragazzi fra i 18 e i 25 anni) € 4.00
Costo biglietti singoli: Chiesa Santa Maria dei Greci € 2.00; Cattedrale €
4.00; Museo € 3
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