Il Fellini Museum si dipana lungo tre
punti cardine del centro storico di Rimini, mettendo in
connessione diverse realtà in un’unica vocazione di trasmissione del sapere
e della scintilla creativa che fu del grande regista italiano. I tre assi
interessati sono: Castel Sismondo, la rocca malatestiana del
Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; il Palazzo
del Fulgor, un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha
sede il Fulgor, il leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora
riallestito con le scenografie progettate dal tre volte Premio Oscar Dante
Ferretti. Infine, a unire i due edifici, Piazza Malatesta, una
grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli,
installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico
fossato del castello e una grande panca circolare che, come nel finale di
8½, vuole essere un inno alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare
assieme.
Piazza Malatesta, come una grande piazza dei sogni, abbraccia in un anello
non solo simbolico, il polo culturale che ha al suo centro il Museo
Fellini, ma che comprende anche il Teatro Galli inaugurato da Giuseppe
Verdi e restaurato nel 2018 e il PART – Palazzi dell’Arte Rimini, centro
d’arte contemporanea in due palazzi del Trecento, inaugurato a settembre
2020, al quale in queste settimane si aggiungerà anche il Giardino delle
Sculture che sfuma negli esterni del Museo.
Il progetto è parte di una più ampia azione di rinnovamento
infrastrutturale e di valorizzazione del patrimonio culturale e
architettonico della città e del suo centro storico che porta a compimento
una strategia complessiva di valorizzazione della città che ne sta
ridisegnando l’immagine e il futuro.
Il Comune di Rimini ha affidato, tramite bando internazionale, a un
raggruppamento di imprese guidato da Lumiére & Co e di
cui fa parte Studio Azzurro, la concezione dell’intero
allestimento di Castel Sismondo e di Palazzo del Fulgor che è
caratterizzata da un progetto installativo multimediale immersivo e di
forte valenza partecipativa per il visitatore, chiamato in causa spesso
dalle soluzioni narrative ideate per il percorso, a cura di Marco
Bertozzi e Anna Villari.
Il Fellini Museum è realizzato grazie alla partecipazione di quasi tutti i
produttori dei film di Fellini e degli attuali titolari dei diritti di sfruttamento:
da RTI – Gruppo Mediaset a Titanus, da Pea Films Inc a Cristaldi Film, da
Rai Cinema a Istituto Luce / Cinecittà, da Gaumont a Lyric Productions a
Compagnia Leone Cinematografica, nonché grazie al coinvolgimento dei
principali archivi audiovisivi nazionali: dalle Teche Rai all’Archivio
storico dell’Istituto Luce, dalla Fondation Fellini pour le Cinèma di Sion
all’associazione Tonino Guerra, dall’archivio storico Barilla all’Archivio
nazionale del Cinema di impresa e all’archivio fotografico della Fondazione
Centro sperimentale di Cinematografia, dalla Fondazione Cineteca di Bologna
a Cinemazero di Pordenone, da Reporters Associati & Archivi
all’Associazione culturale Mimmo Cattarinich all’archivio Maraldi.
Tutta l’identità visiva e la grafica del Fellini Museum è realizzata da
Studio FM di Milano.
Partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio della Rai, sono Visit
Romagna e APT Servizi Emilia-Romagna con Hera Servizi Gold sponsor.
Nei prossimi giorni verranno comunicate nei dettagli le informazioni
pratiche sulle modalità di visita nelle giornate inaugurali.
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