UN SPLENDOR MI SQUARCIÒ ‘L VELO. Dal codice 3285 a Scaramuzza
Francesco Scaramuzza. Divina Commedia, inchiostro di china su carta. Collezione Privata
UN SPLENDOR MI SQUARCIÒ ‘L VELO. Dal codice 3285 a Scaramuzza
20 Novembre 2021 - 13 Febbraio 2022
Parma, Complesso monumentale della Pilotta, Salone delle Scuderie
Mostra a cura di Giuseppa Zanichelli e Simone Verde.
Comunicato Stampa
Una
grande mostra, due percorsi monografici paralleli se pur fisiologicamente
congiunti, la scoperta di una sede magnifica, le Scuderie Ducali appena
restaurate e rese sede espositiva della Grande Pilotta. È quanto la Direzione
del Complesso monumentale della Pilotta propone, dal prossimo 20 novembre al 13
febbraio 2022, nell’ambito del progetto "Dante e la Divina Commedia in
Emilia Romagna", un percorso espositivo diffuso che valorizza il
patrimonio dantesco di 14 biblioteche e archivi storici nel territorio in cui
l'autore della Commedia, dopo l'esilio, trovò la sua seconda patria.
Il
titolo del progetto - Un splendor mi
squarciò ’l velo - tratto dal
trentaduesimo canto del Purgatorio ha ricevuto il prestigioso patrocinio del
comitato per le celebrazioni Dantesche. È l’apporto della Nuova Pilotta voluto
dal direttore Simone Verde ed è tra quelli di maggiore qualità e che di fatto
chiude in grande stile i festeggiamenti in onore del sommo poeta in questo
2021.
A
prefigurarne il contenuto della mostra sono le due citazioni del sottotitolo,
ovvero “il codice 3285” e il nome di Scaramuzza. Il codice citato è il Ms.
Parm. 3285, uno dei maggiori tesori della Biblioteca Palatina: capolavoro già
appartenente ai Danti del Cento, è riconosciuto come una delle più antiche
trascrizioni della Commedia dantesca (risale ai primi del ’300), dotato di uno
straordinario apparato decorativo. Il volume è stato recentemente oggetto di
una campagna di restauro finanziata dal Lions Club di Parma e di una completa
digitalizzazione. Intorno, e accanto, Giuseppa Zanichelli ha ideato un percorso
che svela al pubblico l’importantissimo patrimonio di opere dantesche,
manoscritte e a stampa, posseduto dalla Biblioteca Palatina. Tesori
bibliografici (e artistici) acquisiti nei secoli dai Farnese, dai Borbone e,
infine, da Maria Luigia d’Austria per arricchire la loro Biblioteca.
La
seconda citazione proposta nel sottotitolo menziona “Scaramuzza”. È riferita
all’artista parmense Francesco Scaramuzza, che eseguì i dipinti murali con
tecnica ad encausto a freddo tra il 1841 e il 1857, al fine di impreziosire con
la sua opera la Sala Dante della Biblioteca Palatina, che conserva la magnifica
raccolta di manoscritti, incunaboli ed edizioni rare dantesche, passione e
vanto della ducea di Maria Luigia d’Asburgo. Questo prestigioso incarico diede
spunto al pittore per una ulteriore impresa: illustrare l’intera Divina
Commedia e già nell’anno del centenario, il 1865, a Firenze vennero esposte le
sue tavole riguardanti l’Inferno.
Nel
1876 Scaramuzza termina l’avventura titanica di illustrare l’intera Commedia,
in tutto 243 cartoni a penna, che sono l’oggetto dell’esposizione a lui
riservata alle Scuderie Ducali. Lo studio di queste affascinanti opere ha
consentito a Simone Verde di rileggere, in catalogo, l’opera di Scaramuzza alla
luce della riscoperta (o scoperta) della Commedia dantesca che, dopo secoli di
sostanziale oblio, ebbe inizio nel secondo Settecento e nell’Ottocento,
dapprima in Inghilterra per contagiare in successione la Francia e la Germania
e influenzare infine anche l’Italia e lo stesso Scaramuzza.
Un splendor mi squarciò ’l
velo
offre, quindi, al visitatore la prima organica esposizione di codici danteschi
che di norma sono riservati alla sola ammirazione degli studiosi e la scoperta
dell’intero corpus - straordinario - di disegni danteschi dello Scaramuzza. Il
tutto nel contesto delle restaurate Scuderie Ducali, nuovo spazio espositivo
della Pilotta.
Magnifiche
e monumentali, le Scuderie sono collocate al piano terra dell’ala nord del
Palazzo. “Rappresentano – afferma il Direttore Verde – un contesto di altissimo
pregio architettonico e spaziale, datato alla fine del Cinquecento, che si
estende per una superficie complessiva di circa 1.500 metri quadri ed è
contraddistinto da una distribuzione volumetrica a manica posta parallelamente
al cortile del Guazzatoio. Altezze e maestosità dei solai voltati sono le
caratteristiche di grande rilevanza che definiscono il luogo; inoltre,
all’interno sono ancora perfettamente conservate sul perimetro le 90 mangiatoie
antiche per i cavalli in pregevole materiale.
Una
occasione davvero da non perdere, ulteriore anteprima della Nuova, e sempre più
grande, Pilotta.
ORARI
DI APERTURA:
20
novembre 2021- 13 febbraio 2022
Dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 18:30 (chiusura della biglietteria
alle ore 17.45)
Lunedì chiusura settimanale
Accesso
alla mostra da via Bodoni; se non si è in possesso del titolo di ingresso
preacquistato, recarsi in biglietteria presso lo Scalone monumentale del
Palazzo della Pilotta.
Biglietto
solo mostra con accesso alle Scuderie, (con validità estesa per 3 mesi, con
possibilità di soli 2 ingressi): 8 €
Biglietto
integrato Complesso monumentale della Pilotta e mostra con validità 1 solo
giorno: 15 €
Biglietto
integrato ridotto gruppi € 13,00 (massimo 25 persone con guida abilitata
esterna).