Giovanni Gastel The people I like e I gioielli della fantasia
Giovanni Gastel
The people I like e I gioielli della fantasia
1
dicembre 2021 – 13 marzo 2022
Triennale Milano rende omaggio al fotografo Giovanni
Gastel (Milano, 1955 –2021) attraverso due mostre: The
people I like, in collaborazione con il MAXXI Museo
nazionale delle arti del XXI secolo, e I gioielli della
fantasia, in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea.
Afferma Stefano
Boeri, Presidente di Triennale Milano: “Giovanni Gastel è stato un
sofisticato ritrattista del mondo. Non solo visi, ma corpi, mode, gioielli,
tessuti, ambienti. Con un sorriso, faceva sembrare facile il gesto infallibile
e preciso di un grande fotografo. Il suo lavoro si è intrecciato più e più
volte con i percorsi di Triennale, cui aveva regalato idee, progetti e
ispirazioni. Con queste due mostre la nostra istituzione rende il primo
doveroso omaggio a questo genio generoso e scanzonato che Milano e l’arte hanno
perso, troppo presto.”
The people I like, a cura di Uberto Frigerio con allestimento
di Lissoni Associati, presenta oltre 200 ritratti che
sono la testimonianza dell’immensa varietà d’incontri che ha caratterizzato la
lunga carriera di Gastel. Un labirinto di volti, pose, sogni di personaggi del
mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello
spettacolo, della politica. Un ritratto collettivo di anime, incontrate nel
corso di una carriera quarantennale. Tra i personaggi ritratti: Barack
Obama, Marco Pannella, Forattini, Ettore
Sottsass, Germano Celant, Mimmo Jodice, Fiorello, Zucchero, Tiziano
Ferro, Vasco Rossi, Roberto Bolle, Bebe Vio, Bianca
Balti, Luciana Littizzetto, Franca Sozzani, Miriam
Leone, Monica Bellucci, Mara Venier, Carolina
Crescentini.
Il
titolo della mostra è una dichiarazione d’intenti: il fotografo si svela nella
sua più intima autenticità e consacra il “ritratto” opera artistica per
eccellenza. Presentando oltre 200 ritratti, la mostra documenta una parte
importante del suo lavoro. Modelle, attrici, artisti, operatori del settore,
vip, cantanti, musicisti, politici, giornalisti, designer, chef fanno parte del
caleidoscopio di fotografie esposte senza un ordine preciso né un’appartenenza
a un determinato settore o categoria.
I
ritratti non sono percepiti come semplici rappresentazioni della fisionomia
umana, ma lasciano trasparire un significato interiore più vero: lo scopo è
quello di indagare ciò che va aldilà dell’esteriorità, cogliendo la complessità
del soggetto. Al centro sempre l’anima che traspare dalla posa, dall'espressione
del volto e dalla sua teatralità. I ritratti assumono un ruolo centrale che non
si ferma all'analisi fisica, ma scava nella sfera psicologica del personaggio.
Tutti
ritratti sono in grande formato, la maggior parte in bianco e nero, mentre
nella parte finale del percorso espositivo trovano spazio 80 immagini della
serie dei colli neri, dei ritratti ai margini della spiritualità dell’anima.
In
parallelo, la piccola mostra I gioielli della fantasia,
realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea, presenta
come un prezioso castone, per usare un termine desunto dall’oreficeria, uno dei
primi lavori che ha dato a Giovanni Gastel la notorietà internazionale. Sono
esposte 20 immagini di un più ampio progetto commissionato all’autore da Daniel
Swarowsky Corporation nel 1991 per l’omonimo libro, tradotto in quattro lingue,
e la mostra di gioielli del XX secolo, entrambi curati da Deanna Farneti Cera.
Dopo
la prima presentazione al Museo Teatrale alla Scala, la mostra ha circolato per
sei anni in alcuni dei più importanti musei europei di arte applicata (Museum
Bellerive di Zurigo, Victoria and Albert Museum di Londra, Museum für
Angewandte Kunst di Colonia, Kunstgewerbemuseum di Berlino) per raggiungere poi
anche gli Stati Uniti.
Giovanni
Gastel dà vita a una reinterpretazione fantastica e immaginaria dei gioielli da
cui emerge tutta la sua straordinaria vena creativa. Ritroviamo qui l’eleganza
stilistica e i temi centrali della sua ricerca artistica, il dialogo sincretico
tra il mondo degli oggetti e quello della figura umana, l’ironia, il corpo e la
maschera, il travestimento e la metamorfosi: un filo rosso che accompagnerà per
tutta la vita il suo itinerario creativo.
Le
fotografie in mostra sono state donate da Lanfranco Colombo a Regione Lombardia
e sono conservate presso il Museo di Fotografia Contemporanea.
I
Partner Istituzionali Eni e Lavazza, l’Institutional Media Partner Clear
Channel e il Technical Partner ATM sostengono Triennale Milano anche per questo
progetto espositivo.
Giovanni
Gastel
La carriera di fotografo di Giovanni Gastel (Milano, 1955–2021) inizia in un
seminterrato a Milano verso la fine degli anni Settanta, dove Gastel,
giovanissimo, trascorre i suoi lunghi anni di apprendistato scattando foto e
imparando le tecniche base di un mestiere che l’avrebbe poi portato al
successo. Tra il 1975 e il 1976 lavora per la casa d’aste londinese Christie’s,
mettendo in pratica ciò che aveva appreso. La svolta della sua carriera arriva
nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo
avvicina al mondo della moda: dopo la pubblicazione della sua prima natura
morta sulla rivista italiana “Annabella”, nel 1982, inizia a collaborare con
“Vogue Italia” e, poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, Direttore di
Edimoda, e Gisella Borioli, con “Mondo Uomo” e “Mondo Donna”. Tra gli anni
Ottanta e Novanta, la carriera di Gastel nel mondo della moda esplode
parallelamente al boom del Made in Italy. In quegli anni, Gastel sviluppa
campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui
Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo e molte altre. Il
successo in Italia lo porta anche a Parigi – dove negli anni novanta lavora per
marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain – nonché nel Regno Unito e in Spagna.
Sebbene la sua carriera inizi nel mondo della moda, Gastel (fotografo e, al
contempo, anche poeta) capisce rapidamente che il suo impulso d’espressione
necessita anche di progetti con fini prettamente artistici. La consacrazione
artistica non tarda ad arrivare e, nel 1997, Triennale Milano gli dedica una
personale curata da Germano Celant. La mostra lancia Gastel ai vertici
dell’élite fotografica mondiale e il suo successo professionale si consolida
così tanto che il suo nome che compare su riviste specializzate accanto a
quello di mostri sacri della fotografia Italiana come Oliviero Toscani,
Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di leggende internazionali come Helmut
Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller. Il
successo professionale apre le porte a un altro lato del repertorio fotografico
di Gastel che fino alla fine degli anni 2000 era rimasto inesplorato: il
ritratto. Negli ultimi anni, Gastel si scopre appassionato di questo ramo della
fotografia e, come sempre ha fatto nella sua carriera, vi si immerge
totalmente.
Informazioni
Giovanni Gastel. Un omaggio
The
People I like
A cura di: Uberto Frigerio
Progetto di allestimento: Lissoni Associati
Prodotta da: Image Service in collaborazione con il MAXXI
I
gioielli della fantasia
In collaborazione con: Museo di Fotografia Contemporanea
Biglietti:
8 euro
Orari
di Triennale Milano: martedì – domenica
11.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00)