Ferdinando Scianna Viaggio Racconto Memoria - Palazzo Reale di Milano.
Oltre duecento immagini in bianco e nero ripercorrono la
carriera di Ferdinando Scianna nella mostra allestita al Palazzo Reale di
Milano.
comunicato
Il 22 marzo al Piano Nobile di Palazzo Reale a
Milano aprirà al pubblico la grande mostra antologica dedicata a Ferdinando
Scianna che si arricchisce per l'occasione di due importanti sezioni inedite, una
dedicata a Leonardo Sciascia e l’altra, la “Bibliografia”, che presenta una
selezione dei libri di Scianna, dal primo, “Feste Religiose in Sicilia”,
divenuto raro e prezioso nel tempo, fino alle ultimissime pubblicazioni. I due
furono amici per tutta la vita come testimoniano più di un migliaio di
fotografie, per lo più inedite, scattate nelle estati a Racalmuto e nei
numerosi viaggi insieme. Un album di famiglia che ritrae Sciascia in una
dimensione privata perché "finché non mi ha fatto l’offesa terribile di
morire, è rimasto il mio angelo paterno". Fu un rapporto fondamentale
nella vita di Ferdinando Scianna che scrive: "l'amicizia è come uno
scambio delle chiavi delle rispettive cittadelle individuali, è l'acquisizione
del reciproco diritto di utilizzare ciascuno dell'altro, gli occhi, la mente,
il cuore".
Una piccola parte di queste foto
sono diventate un libro: "Scianna fotografa Sciascia" (1989) che lo
scrittore riuscì a vedere poco prima di morire.
“Scrittura e fotografia non si
escludono. Io nasco fotografo e mi sento fotografo, però ho fatto il
giornalista per venticinque anni, scrivendo anche. Mi ricordo che Sciascia,
mettendomi in guardia, mi disse ‘stai attento che te ne può venire una
schizofrenia’. Ma io questa cosa l’ho sempre esorcizzata considerandomi un
fotografo che scrive”.
Per Ferdinando Scianna, il libro
è da sempre la forma prediletta di comunicazione. Da una parte la presenza di
testi di grandi scrittori all’interno dei suoi libri fotografici, dall’altra la
pubblicazione di riflessioni sulla fotografia e sui fotografi (come “Etica e
fotogiornalismo”, “Obiettivo ambiguo” e “Il viaggio di Veronica”).
Col passare del tempo, la
necessità del fotografo siciliano di affiancare alle immagini i propri testi si
è fatta sempre più urgente e “Quelli di Bagheria” (2002) segna un passo
ulteriore nella ricerca di un rapporto di reciproca integrazione anche grafica
fra parola e immagine, raggiunta grazie alla collaborazione con l’art director
Alberto Bianda.
Con oltre 200 fotografie in
bianco e nero stampate in diversi formati, la rassegna attraversa l’intera
carriera del grande fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato
percorso narrativo, costruito su diversi capitoli e varie modalità di
allestimento.
Ferdinando Scianna è uno dei
maestri della fotografia non solo italiana. Ha iniziato ad appassionarsi a
questo linguaggio negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le
tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia. Il suo lungo percorso
artistico si snoda attraverso varie tematiche – l’attualità, la guerra, il
viaggio, la religiosità popolare - tutte legate da un unico filo conduttore: la
costante ricerca di una forma nel caos della vita. In oltre 50 anni di racconti
non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle
feste religiose - esordio della sua carriera - all’esperienza nel mondo della
moda, iniziata con Dolce & Gabbana e Marpessa. Poi i reportage (è il primo
italiano a far parte dal 1982 della famosa agenzia foto giornalistica Magnum),
i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose.
Infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della
cultura come Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e in particolare
Leonardo Sciascia, a cui è appunto riservata una intera e inedita sezione della
mostra che, con la “Bibliografia”, dedicata ai suoi numerosi libri, arricchisce
e completa nella sede milanese di Palazzo Reale un impianto espositivo
concepito già prima della pandemia.
“Una grande mostra antologica
come questa di Milano è per un fotografo come me un complesso, affascinante e
forse anche arbitrario viaggio nei sessant’anni del proprio lavoro e nella
memoria. Ecco già due parole chiave di questa mostra e del libro che
l’accompagna: Memoria e Viaggio. La terza, fondamentale, è Racconto. Oltre 200
fotografie divise in tre grandi corpi, articolati a loro volta in ventuno
sezioni tematiche. Questo tenta di essere questa mostra, un Racconto e un
Viaggio nella Memoria. La storia di un fotografo in oltre mezzo secolo di
fotografia”, dichiara Ferdinando Scianna.
In questo Viaggio Racconto
Memoria, oltre alla presenza di alcuni dei suoi libri più importanti
sfogliabili su monitor, il visitatore è accompagnato nelle diverse sezioni da
un’audioguida (disponibile in italiano e in inglese, inclusa nel biglietto di
ingresso), in cui Ferdinando Scianna racconta in prima persona il suo modo di
intendere la fotografia, storie e aneddoti della sua carriera di fotografo e
della sua vita. Un vero e proprio racconto parallelo, per conoscere da vicino
il suo percorso artistico e umano.
promossa e prodotta da Comune di
Milano – Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei