Paolo Loschi Polline Blu a cura di Maria Gabriella Damiani
Paolo
Loschi
Polline
Blu
a cura
di Maria Gabriella Damiani
Inaugurazione
22 luglio ore 19,30
22 luglio – 11 agosto 2023
Orizzonti Arte Contemporanea
Piazzetta Cattedrale, Centro
Storico, Ostuni
La Galleria
Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni presenta sabato
22 luglio 2023 alle ore 19.30 la quinta mostra all’interno della
neonata Project Room. Polline blu,
questo il titolo della personale di Paolo
Loschi, artista il cui lavoro la Galleria cura da tantissimo tempo e che,
in tale occasione, la Direttrice tiene a presentare personalmente.
Ecco come Maria Gabriella Damiani,
gallerista della Orizzonti e curatrice della mostra, esplica il lavoro di Paolo
Loschi:
Che peso ha la musica nell'arte?
Tanti sono gli artisti, oggi come in passato, che si
sono lasciati ispirare dalla forza della musica potenziando quel guizzo geniale
del gesto, subliminandolo con la fluidità del pennello e dei colori.
E che dire dell'amore? Quanta letteratura, quanta poesia
è stata ispirata da quelle ingovernabili pulsioni amorose che hanno spinto
l'amante a superare se stesso e a consegnarsi all'immortalità attraverso i
propri versi, racconti, poesie, romanzi, pitture e colori.
E così, anche nel mondo di Paolo Loschi, la musica è
parte integrante del suo bagaglio artistico/culturale tanto da definirsi egli
stesso "un pittore con un buon orecchio"; ma se si parla di Loschi
non si può assolutamente non parlare anche di spiritualità, che non è certo una
spiritualità ecclesiastica bensì quel dolce dolore invadente che ogni giorno ti
spinge a misurarti con te stesso e che alla fine dei giochi, ma con non poche
difficoltà, ti eleva, ti redime da quei sentimenti basici che schiavizzano
l'uomo immaturo e ti avvicina quanto più umanamente possibile all'idea che la
tua anima aveva di te, prima della famosa notte dei tempi.
E così come un naufrago, un artista senza l'opera
ultima, come l'Arcano maggiore dei Tarocchi l'Appeso, come un Angelo alla
ricerca del suo sparring partner, Loschi ripesca se stesso nell'infinito del
suo passato e si riconsegna al presente come nuovo, ritrovando in quel gesto
poetico e colorato quella parte di se rimasta sospesa, come in attesa di
compimento, quel compimento che solo l'amore con la maturità dell'anima può
regalare. Dal suo pennello fluido, musicale, spinto dal suono dolce e suadente
di una tromba, riemergono personaggi strani, dei direttori di orchestra, degli
angeli nascenti, un po' sfuggenti, un po' intuitivamente irriverenti, intrisi
di colore e morbidi nei gesti, pregni di musicalità, di movimento e di
spiritualità. Direttori di orchestra in piedi sul podio, sospesi, in attesa del
tocco di inizio all'orchestra o forse fermi, protesi nel vuoto come a
sottolineare l'importanza di una pausa, o di una sincope; Angeli vaganti
circondati da quel polline blu che
feconda le anime in attesa di trovare la propria a cui donare la possibilità di
redenzione terrena. E resta così Paolo Loschi, così come i suoi direttori di
orchestra, così come i suoi Angeli terreni, in piedi dinanzi alla sua tela
intonsa in attesa di captare il sibilo della bacchetta per dare inizio al
duello contro quelle infinite tele anonime... e all'improvviso un dubbio mi
assale: e se non fossero tele? E se invece fossero mulini?
Nel suo lavoro si riconosce bene l'estrema sintesi dell'informale
di Licini, dell'espressionismo astratto di Cobra, del graffitismo di Basquiat,
di quei personaggi fantastici e colorati di Klee ma il suo gesto, la sua cifra
pittorica, è la somma di tutti i gesti, ormai fortemente riconoscibile, nel
segno così come nel colore. Un gesto maturo, denso, corposo, a volte veloce, a
volte lento, un gesto ormai "a togliere", come da grande lezione di
Miles Davis, a volte violento, a volte dolcissimo, come dolcissimo è l'amore, a
volte lungo, a volte profondo, "come profondo è il mare".
Suonare i suoi colori, dipingere la sua musica, il suo
amore per la vita, la sua passione, se stesso, in un tumulto di emozioni che
turbinano dal presente al passato per congiungerlo finalmente al futuro, questo
è il fine ultimo di Paolo Loschi. Una lotta con le tele sì ma soprattutto con
se stesso, per rendersi migliore, come uomo e come artista, così come i nostri
Angeli vogliono per noi. Quel duello infinito della vita come infinito è
l'Amore Universale che anima Loschi, un amore non invidioso ma rispettoso, che
non gode dell'ingiustizia ma si compiace della verità; un amore maturo, potente
che tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, senza fine. Un amore
misterioso, suadente, penetrante, come la musica, come il cielo, come le
stelle, come Dio... si fermerà mai?
Maria
Gabriella Damiani
Paolo
Loschi
Polline Blu
a cura
di Maria Gabriella Damiani
Inaugurazione 22 luglio ore 19,30
22
luglio – 11 agosto 2023
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ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
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