“Antonio Paradiso – Radici”
“Antonio Paradiso. Radici” – mostra antologica realizzata dalla Aps Francesco Netti, curata da Tina Sirressi e Cecilia Paradiso, visitabile fino al 30 settembre presso la Pinacoteca Francesco Netti, Palazzo Marchesale in Santeramo in Colle (BA). Della carriera di Paradiso, la mostra riprende le tematiche principali: il rapporto tra uomo e natura, la passione per il viaggio, la commistione tra ricerca artistica e indagine antropologica, tra “arte” e discipline quali la paleontologia e l’astronomia. Documenta il percorso dell’artista a partire dagli anni 60, passando per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, fino alla più recente produzione “Ultima Cena Globalizzata” realizzata con i resti del World Trade Center, già esposta presso il Palazzo Reale di Milano e attualmente nel Parco Scultura “La Palomba” in Matera, sito archeologico ed ex cava di tufo, che sotto la direzione di Antonio Paradiso diviene un punto di incontro tra arte e natura, centro di riferimento per molti grandi nomi della scultura contemporanea.
Antonio Paradiso
Antonio Paradiso nasce a
Santeramo in Colle, in provincia di Bari, nel 1936. Passa tutta la sua infanzia
ed adolescenza tra il paese e la masseria in campagna a circa13km da Santeramo.
La masseria si chiama “La
Sgabella” e a seconda del tuo interlocutore, il nome di questo posto deriva
dallo sgabello usato mentre si mungevano le vacche oppure dalle tasse (gabelle)
che si pagavano lì vicino, passando da un territorio all’altro lungo la via
Appia. Quinto di nove fratelli e sorelle, si occupa di “ pascolare i cavalli” mentre
studia e sogna ad occhi aperti.
Intorno ai 20 anni si trasferisce
a Milano per frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Brera.
La sua formazione avviene proprio
a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e ha come professori Alik
Cavaliere e Marino Marini, ma sicuramente il suo interesse per le varie scienze
come la paleontologia, l’antropologia e l’astronomia, che sono alla base delle
sue opere, ha il suo embrione nelle esplorazioni giovanili del territorio di
Santeramo, Laterza e Matera così ricche di insediamenti paleolitici e neolitici
di cui conosce tutto alla perfezione, e, anche, nell’aver vissuto in quel
saggio ambiente contadino di un tempo dove l’osservazione della natura
determinava previsioni fondamentali per i raccolti.
Del resto, Antonio Paradiso, pur
continuando a vivere a Milano, non solo ha mantenuto stretti legami con la sua
terra, ma qui ha vissuto avventure decisive nel suo percorso artistico. Su
tutte, l’impresa epica e magica del Parco Sculture a Matera aperto nel 2001,
dentro e intorno a cui si può leggere tutto quello che ha fatto e prodotto nel
primo quarto del XXI secolo. Da lì ha ripreso a fare scultura con le pietre
locali, ha reinventato zodiaci. Con l’acciaio procurato da Taranto si è messo a
forgiare e traforare voli di rondini e di piccioni viaggiatori; con quello
recuperato dalle Torri Gemelle ha trasfigurato tragedie della storia in Ultima
Cena
dal 22 giugno al 30 settembre 2024, il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica vedi anche Rai Il cielo di Antonio Paradiso è fatto di acciaio e pietra |