Roberto Ghezzi | The Mountain's Eyes progetto, residenza e mostra in Nepal
The Mountain’s
Eyes è il nuovo progetto dell’artista toscano Roberto Ghezzi, in partenza il 18
ottobre 2024 verso il Nepal, una
nuova spedizione sempre a stretto contatto con la natura e in relazione con il
paesaggio, campo di ricerca che caratterizza un percorso d’arte e vita. Il progetto, a cura di Gabriele Salvaterra,
in partenariato con l’Università di Torino, Dipartimento di Scienze della
Terra, si avvale della supervisione scientifica di Rodolfo Cafosi, Chiara
Montomoli e Salvatore Iaccarino, della collaborazione logistica della guida
sherpa Suraj Gurung, il sostegno di Phoresta ETS e del supporto della galleria
MCube di Kathmandu che ospiterà, al termine della residenza, una mostra
personale con i primi risultati della ricerca. Dopo due decenni di approfondimento
artistico, ricerche e attività esplorative e, dopo aver realizzato
installazioni e opere in ambienti estremi come i ghiacciai dell’Artico, i fiumi
dell’Alaska, le torbiere della Patagonia o i deserti dell’Africa, per la prima
volta Roberto Ghezzi dedicherà la sua ricerca esclusivamente alle montagne
dell’Himalaya. Per questo grande progetto l’artista, pur attraverso lo stesso
approccio teso al dialogo totale con gli ambienti studiati, ha pensato di
utilizzare tecniche differenti quali la fotografia stenopeica e la stampa di
monotipi senza l’utilizzo del torchio. Come e cosa vedrebbero le montagne più
alte della terra, se qualcuno donasse loro degli occhi? È una delle domande a
cui tenterà di dare risposta Ghezzi durante la sua spedizione in Himalaya, tra
le cime più alte del pianeta, per "donare occhi" alle montagne.
L'artista, infatti, durante la nuova missione che lo vede protagonista
sotterrerà lungo il percorso, che da Pokhara (Nepal) lo condurrà verso il campo
base del monte Annapurna (8091mt slm), una serie di piccole macchine
fotografiche da lui stesso costruite con materiale di recupero, come lattine di
bibite usate, che potrà reperire direttamente in loco. Queste, dopo che
l'artista avrà inserito al loro interno carta fotografica e praticato un
piccolissimo foro per l'ingresso della luce, verranno lasciate semisepolte tra
le rocce delle montagne per circa venti giorni e poi recuperate. Al loro
interno la luce, giorno dopo giorno, imprimerà sulla carta fotografica
l'immagine di ciò che le montagne vedono, da millenni, condensato in un
"battito di ciglia" lungo 480 ore. In più occasioni (ad es. Laguna
Veneta 2022 - CNR ISMAR; Lago Trasimeno 2022 - Arpa Umbria; Groenlandia 2022 -
CNR ISP; Svalbard 2023 - CNR ISP) le opere di Ghezzi hanno assunto il ruolo di
veicolo per la mappatura e il monitoraggio del territorio e della biodiversità
che lo caratterizza, creando un vero e proprio ponte tra arte e scienza, sia
dal punto di vista della ricerca che da quello della divulgazione. L’artista ha
infatti collaborato con molti enti e istituti scientifici italiani ed esteri.
Per il progetto Annapurna-Nepal Roberto Ghezzi si avvarrà del supporto
scientifico della Facoltà di Scienze della Terra dell’Università di Torino. Un
team di ricercatori composto da Rodolfo Carosi, Chiara Montomoli e Salvatore
Iaccarino realizzerà per l’occasione testi scientifici che accompagneranno la
produzione di Ghezzi esito della residenza e studieranno, così, i luoghi
attraversati dall’artista. Roberto Ghezzi | The
Mountain's Eyes progetto, residenza e mostra in Nepal a cura di Gabriele
Salvaterra 18 ottobre - 16 novembre 2024 partenariato scientifico Università di
Torino, Dipartimento di Scienze della Terra supervisione scientifica di Rodolfo
Cafosi, Chiara Montomoli e Salvatore Iaccarino collaborazione logistica di
Suraj Gurung, guida sherpa supporto della Galleria MCube di Kathmandù sostegno
Phoresta ETS Annapurna Base Camp Thamel Kathmandu, Pokhara - 33700 Nepal
Communication manager
Amalia Di Lanno - info@amaliadilanno.com